E' il mio luogo. la mia città. La amo come poche cose al mondo.
Ne ho patito la nostalgia. Ne ho pianto la distanza.
Sono tornato - pur non essendomene andato mai veramente - perché in lei ho creduto. E nella sua dimensione e nel suo calore e nella sua luce.
Ho creduto nei suoi ritmi lenti, nel suo non essere diversa e lontana da tutto - con buona pace di chi la vuole sempre paragonare a qualcos'altro.
Ho sempre creduto in chi l'ha vissuta e la vive sempre come un luogo unico.
Ho sempre amato il suoi panorami esotici.
Ebbene, questa città, mi piace sempre meno.
E' sempre più vuota e triste. Non ha ambizioni e non reagisce.
E' stupida, inerte, autistica, cocainomane, ottusa, illusa, povera, anoressica, vanitosa e impotente.
La bellezza dei suoi angoli è sopraffatta dalla bruttezza di chi la vive: noi.
Noi.
Noi cagliaritani piccoli, maleducati, sguaiati.
Noi cagnolini sempre pronti ad abbaiare, a mostrare la "barra", per poi tornare come conigli nelle nostre tane.
Noi cagliaritani ciarlatani, che dei napoletani odiamo i luoghi comuni che più ci appartengono.
Noi cagliaritani borghesi, passati di moda.
Noi che ci lamentiamo degli altri da quanto ci facciamo schifo.
Noi cagliaritani che ci lamentiamo del provincialismo pur incarnandolo ad ogni livello della società.
Noi superstar di condominio, ricchi della porta accanto, carichi di debiti con il fisco e con gli spacciatori.
Noi che costruiamo palazzi che le persone non possono compare, che affittiamo case umide e puzzolenti a prezzi di lusso agli studenti fuori sede.
Noi cagliaritani che non vogliamo vedere che i nostri figli sono tossicodipendenti.
Noi massoni, commercianti falliti da quando truffare il cliente è più difficile, ipocriti, usurai e perbenisti.
Siamo tutti così.
Anche tu che leggi e annuisci.
Anche tu che ti dissoci, che "per carità"... anche tu. Si.
E anche io.
Io che, certo, resterò qui.
Io che non me ne vado perché qui c'è la mia casa e le persone che amo.
Ma questo luogo, il cui nome ho tatuato sulla schiena, per me, ora, è solo una città.
Una città che mi piace sempre meno.
Che dire. Analisi perfetta, o quasi.
RispondiEliminahttp://cagliari.globalist.it/Detail_News_Display?ID=76066&typeb=0
RispondiEliminapotrebbe essere una nuova canzone
RispondiEliminaCondivido molte cose, ma avrei una domanda:
RispondiEliminaquando mai Cagliari è stata migliore di come l'ha descritta?
Se devo dirla tutta io preferisco questa Cagliari a quella di un paio di anni fa...
Infatti, portiamo ancora addosso, la reputazione stigmatizzata da Carlo V .."pocos locos y mal unitos"
RispondiEliminaNon è una frase di Carlo V
EliminaAnche tu che leggi e annuisci. ascù ma chistiona po' tui!! - Fab
RispondiEliminaBravo,mostra la "barra" tu che sei diverso!
Eliminaio alla fine me ne sono andato, vecchio, non ce l'ho fatta. ci vuole coraggio a restare, io sono coraggioso ma non pazzo. poi leggo che qualcuno la preferisce ora a come era magari 15 anni fa, beh allora forse ho fatto la cosa giusta. io sono cresciuto nella tua ombra, stessa scuola, stesse passioni, stessi amici, più piccolo, sempre dietro di te, mi seu arroxiu Alessandro, sono lontano 4000 km da un anno e sai una cosa.....non mi manca nulla di Cagliari. magari un giorno giocheremo ancora a biliardino con Maurizio al twist sotto il sole di maggio.....se Dio vuole
RispondiEliminachicco
cio' che si vive a Cagliari penso che ricalchi esattamente cio' che succede in tutta italia..lo testimonia questo "sfogo" del sig. Diablo,ormai si punta il dito e si protesta contro tutto e tutti...classico,poco originale e patetico,ormai in italia lo sanno fare tutti.
RispondiEliminasecondo me le caratteristiche che ha descritto come proprie dei cagliaritani sono in realtà proprie del genere umano: arroganza, prevaricazione, vanità e soprattutto desiderio di apparire migliore degli altri per quanto si possiede in termini economici e quindi anche fare di tutto per sembrare più facoltosi di quanto non si sia in realtà... è l'indole dell'Uomo..non del cagliaritano, del romano, del parigino, del londinese...
RispondiEliminamio libero pensiero..
Scusami ma non condivido...
EliminaQuesto mondo, un pò, l'ho girato ...
Sono anche nato all'estero e ci ho vissuto per 30 anni ...
Dire che sono le caratteristiche del genere umano è il classico comportamento tutto "Italiano" di pensare che tanto è ovunque così e in un certo senso, un modo per auto assolversi (o accontentarsi del minimo).
Non condivido.
Paese che vai, usanze che trovi.
Con questo non ho detto che altrove si stia meglio a prescindere, ma il mondo non è tutto così e menomale direi. ;)
Sono d'accordo. Basta andare su un altra latitudine e ti accorgi delle differenze. I cagliaritani sono un popolo mediterraneo, così come i meridionali i greci e i magrebini, tutti accomunati dalla ggressività, scarso senso civico e incultura. Mi fermo che è meglio.
EliminaSulle tare genetiche c'è poco da discutere.
Una visione sincera indubbiamente ma dal tuo punto di vista... Purtroppo o buon per te tu non vivi, evidentemente, anche la realtà di chi ha sempre studiato, ha cercato di costruirsi una capacità al lavoro, di chi spera e si dispera perchè non lavora, altro che i soldi per gli spacciatori.... altro che superstar di condominio...l'avvilimento di non poter fare a meno dell'aiuto dei genitori.... C'è chi ama non solo Cagliari con tutto il cuore...ma l'Italia intera ...ed è costretto ad andarsene!!!!
RispondiEliminaQualcuno dimentica che da decenni il cagliaritano DOC (fanfarone, antipatico e barroso purché si fosse in 10 contro 1) è sempre più raro. Spesso chi affitta le case puzzolenti a prezzi di lusso agli studenti fuori sede viene addirittura dallo stesso paese di costoro. Siamo anche pieni di gente di chissà dove con cognomi che nulla hanno di sardo, di spagnolo o di piemontese. Spedicati ha ragione a dire che non si salva nessuno... ma mica solo a Cagliari.
RispondiEliminaMah...queste cose di solito si scrivono verso la pensione..
RispondiEliminaLo trovo un po' patetico, soprattutto se si "cercano" le colpe in qualcuno o in qualcosa: non mi piace quindi siete voi, siete tutti, siete la città e non sono solo io...
Tutti amano la città in cui sono nati e cresciuti, ma spesso confondono il luogo geografico con le persone che lo caratterizzano, con le storie di vita vissute; succede che qualcosa ci deluda o non ci piaccia più, soprattutto quando abbiamo "visto" cosa c'è oltre il mare...
Cagliari è la fidanzatina delle medie, chi non vuole ancora bene al primo amore? Ma bisogna andare oltre, perchè ogni fidanzatina delle medie vista dopo 30 risulterà grassa e invecchiata!
...qualcuno non ama le belle cose...
RispondiEliminaForse un pochino meno droga e troverai la tua strada...auguri Diablo
RispondiEliminaLa solita retorica, la provincialissima autodenigrazione, la fascinazione mitica del "fuori".
RispondiEliminaSi parla (addosso) di un circolo, o se vogliamo di una cerchia, di un ambiente, non certo di tutta una Città che ha difetti -alcuni elencati-, pregi -tanti- come dovunque.
Cagliari, quella reale, è piena di gente che invece di lamentarsi o almeno invece di lamentarsi SOLAMENTE, prova a fare qualcosa, non è cocainomane, magari manda avanti un lavoro, una famiglia, dei progetti.
Troppo borghese, certo, per essere apprezzata da attempati ragazzoni, bohémien fuori tempo massimo e con probabili beni di famiglia in garanzia.
Come è stato già detto: "NOI" chi? Ma chistiona po' tui!
Non è che si capisca tanto con chi tu te la stia prendendo...sicuramente un punto di vista interessante ma, ripeto...approfondisci la questione, il tutto risulta un po' vago.
RispondiEliminaScusate, ci tengo a precisare diverse cose in risposta ad alcuni commenti.
RispondiEliminaAl commento 4: Non so se Cagliari sia mai stata migliore di così, mi piace pensare di si. Certo è che io ora, a quasi 40 anni, padre di un bambino di pochi anni, inizio a vedere alcuni aspetti da un'altra prospettiva.
Al commento 6: Ciao Fab, non era mia intenzione offenderti e/o generalizzare. Il "noi" o l' "anche tu che leggi", servono a provocare sdegno, riflessione, senso di responsabilità. Sono certo che tu possa essere fra quei cagliaritani sereni e civili che, molto fortunatamente per tutti, ci sono e come.
Al commento 8: e' vero, il cagliaritano non è diverso da molti italiani ed è altrettanto vero che puntare il dito contro gli altri è patetico e poco originale. In questo senso la mia nota non mi salva e non ho mai avuto intenzione di salvami. Chi punta il dito davanti a se ne punta sempre tre contro se stesso, basta esserne coscienti.
Al commento 9: l'indole dell'uomo è anche nella solidarietà, nella cooperazione e nello scambio. Senza dubbio in tutto il mondo ci sono i buoni e cattivi, i ladri e gli onesti, i giusti e gli incivili. Ma è ance vero che in ristretti ambienti certe caratteristiche si contagiano, si imparano. In famiglia, a scuola, nel bar sotto casa, fra amici.
Al commento 10: vengo da una famiglia normale, papà impiegato e mamma casalinga. ho studiato finchè ho potuto e voluto e ho iniziato a lavorare molto presto. Vivo in affitto, faccio sacrifici per potermi permettere una vita normale. Conosco molte realtà e tanti cagliaritani straordinari, alcuni dei quali hanno dovuto fare le valige. Questo non mi deve impedire di osservare un mondo che esiste e del quale tutti facciamo parte.
Al commento 11: Non credo che il cognome faccia il cagliaritano, nè che tutti i cagliaritani abbiano case in affitto a fuori sede o che siano usurai. Penso piuttosto che questi siano simboli importanti di un'atteggiamento che, in qualche modo, contagia tutti.
Al commento 12: E' probabile che io abbia bisogno di andare in pensione, effettivamente. Ti invito a rileggere la nota, nella quale parlo di "noi", di "anche io". Non mi sto chiamando fuori, non voglio guardare il pozzo dall'alto. Mi ci sto buttando, nel pozzo. Leggi meglio. Grazie.
Al commento 14: Sono molto felice di poterti dire, senza timore di essere smentito, che io non utilizzo nessuna droga, io a momenti nemmeno fumo. Ho impiegato molto tempo della mia vita a raccontare e incentivare il divertimento pulito, puro. Fortunatamente chi mi conosce molto bene lo sa. Tu, invece, che non ti firmi e scrivi una cosa di cattivissimo gusto, tu si che devi trovare la tua strada, magari lontano da un pregiudizio che ti fa così poco onore.
Grazie
Alessandro Spedicati
la città rispetto a 20 anni fa è migliorata escludendo la distruzione del poetto, a me sembra uno sfogo dettato da uno stato d'animo dove la critica a Cagliari e i suoi abitanti sia solo un pretesto.
RispondiEliminaL'importante è calzare Hogan sempre nuove. Diego Della Valle rules !
RispondiEliminaInsomma un po' tutto e un po' niente.
RispondiEliminaAlessandro Spedicati
17 May near Cagliari, Sardegna
Generalizzare è uno degli errori più grandi che si possano fare nell'analisi di ciò che ci circonda, quindi ci riguarda.
Generalizzare equivale a ragionare superficialmente, in tutti i campi e in tutti i contesti.
L'attuale sistema si nutre delle nostra superficialità e ci induce a generalizzare.
Sforziamoci di superare le linee di principio e guardiamo fra gli spazi, nelle sfumature e ricordiamoci che siamo persone, individui unici.
E abbiamo tutti ragione.
Ai commenti n. 12 e 16 ... innanzitutto non si offende e non si insinuano cagate del genere. Molto grave. E poi la riflessione di Diablo è più che lucida e aihmè...molto realistica. Che tristezza. Ribadisco ... ignoranza trionfante griffata e con le Hogan ai piedi. Non se ne esce vivi.
RispondiEliminaValentino Murru.
correggo ... non era per il commento 12 bensì per il 14.
RispondiEliminaValentino Murru
Di sicuro non mi manca il Corto Maltese!
RispondiEliminaCapisco tu voglia "buttarti nel pozzo" anche se non mi piace l'immagine che scegli, ma volevo chiarire che con quelle righe in cui accusi tutti e tutto, sembra tu voglia essere meno "solo" nel pozzo e quindi forse meno colpevole, perché un buona compagnia.
RispondiEliminaPoi la mia è una lettura spicciola senza pretese, in fondo non ti conosco, ne' ti voglio giudicare; ma quel campionario che descrivi mi parrebbe solo un labirinto degli specchi deformanti, vedi di venirne fuori, Cagliari non è solo ciò che vedi, c'è di meglio, molto meglio, per fortuna!
Riassumendo, le problematiche di cagliari città sono: al primo postoi cosiddetti "finti borghesotti", subito dopo ci sono coloro che sfortunatamente non riescono a pagare le tasse, e quelli che utilizzano sostante stupefacenti come succedeva già negli anni 70. È un problema anche chi ha la fortuna di possedere un appartamento. Nella lista non voglio dimenticare i commercianti, gravissimo problema di cagliari... già la categoria lavorativa più in difficoltà in questo momento. Sono un problema anche i massoni che esistono dal 1600. Gli aggettivi ( stupida, inerte, autistica, cocainomane, ottusa, illusa, povera, anoressica, vanitosa e impotente) utilizzati per descrivere la nostra città sembrano piuttosto riferirsi ad tipologia di persona ben precisa. È deprimente leggere tali affermazioni, ancor di più quando escono dalla bocca di un personaggio pubblico che strumentalizza Cagliari o i cagliaritani per motivi di natura strettamente personale. Alessandro é evidente che sia uno sfogo di problemi puramente personali. I borghesotti che calzano hogan mettono così tanto malumore ?
RispondiEliminaIo sono d'accordo su tutto quello che dice.Ma non sul fatto che siamo tutti così.Io non lo sono e non lo sono mai stato.E ne vado fiero di questo.
RispondiEliminaCaro Diablo,
RispondiEliminanon sono daccordo con tutto quello che dici ma in generale ben vengano gli spunti di riflessione come questo: sono quelli che permettono alle citta di "riflettere" su se stesse e trovare nuovi percorsi di evoluzione. A me ultimamente sta disturbando un razzismo di bassa lega che sento serpeggiare nelle bocche della gente ( quelli che dicono che "is zingarusu funti puresciusu per intenderci). Sarebbe stato bello se lo avessi menzionato perche trovo che sia una sconfitta per una citta come la nostra.
Non ho trovato niente di offensivo in un'analisi che rispecchia il pensiero di un ragazzo come tanti, come me, che ogni giorno cerca di lavorare per rendere la vita della sua piccola un po' piu' facile.L'analisi rispecchia Cagliari ma forse ancora di piu' l'Italia in cui viviamo di cui facciamo parte e che ogni giorno critichiamo restando pero' sempre immobili statici aspettando che qualcun'altro si muova per primo per poi seguirlo come tante pecorelle...Volere e' potere se veramente vogliamo che le cose cambino dobbiamo iniziare dal nostro quotidiano magari senza attaccare,giusto per partito preso ,chi esprime la propria opinione.
RispondiEliminaDirei che già i commenti sono uno specchio discretamente fedele di Cagliari e dei Cagliaritani. UNa persona, forse presa da un momento di sconforto, accenna a una onestissima riflessione e vuole forse provocare. Ottiene che, più o meno velatamente gli sia dia del drogato, del figlio di papà, del vecchio pensionato. I più gentili invece, minimizzano: è così dappertutto, è la vita, che ci vuoi fare?
RispondiEliminaChe ci vuoi fare? Ma andate a cagare.
Fabio
O Neo Anderthal, nel blog di Biolchini ho letto tuoi commenti decisamente migliori di questo...
RispondiEliminaItta ci bolis fai?
EliminaGrazie per l'apprezzamento, comunque.
Non si può sempre azzeccare tutto, o piacere a tutti.
Ne sono cosciente, e infatti io non mi sognerei mai di scrivere sfoghi personalissimi e riferiti pressapoco al mio biddio o poco oltre aggiungendo un "Siamo tutti così".
A parte l'elenco di tristezze e futilità, è proprio questo atteggiamento (quello che scambia umori e punti di vista personalissimi per "verità scomode") a infastidirmi.
E siccome NOI CAGLIARITANI SIAMO FATTI TUTTI COSI' (o forse così tutti fatti)...
Quindi Cagliari è diventata una città di borghesotti tossicodipendenti indebitati con fisco e spacciatori?
RispondiEliminaMi sa che frequentate salotti un po' troppo alti e dai nasi un po' troppo pruriginosi.
Io vedo tanti ragazzi che cercano di crearsi una vita studiando per una laurea che non gli servirà ad un cazzo e gente che fatica a trovare un lavoro e quando lo trova è alienata sfruttata e malpagata.
Parlate della vostra Cagliari Bene da radical chic, c'è gente che muore di fame.
Ho scritto questa nota con molta pacatezza, malgrado l'utilizzo di tratti forti, per restituire l'istantanea di una parte di Cagliari che esiste.
RispondiEliminaSono stato accusato di generalizzare pur avendo fatto chiaramente riferimento ad una parte precisa della città. Ho utilizzato il "noi" per non recitare la parte di chi punta il dito. Non ho descritto nulla di nuovo, non ho attaccato nulla che non fosse una forma di moralismo mista a indifferenza e menefreghismo piuttosto diffusi.
Mai ho messo in discussione l'esistenza di una parte sana di società, al limite ne ho accusato il silenzio.
Eppure sono stato attaccato.
Hanno cercato di offendermi dandomi del drogato, del figlio di papà e del pensionato, probabilmente senza pensare che nessuna di questo tre cose è di per se un'offesa, se non all'intelligenza di chi le utilizza come armi.
Mi dispiace e chiedo scusa se qualcuno si è sentito colpito a tal punto da mettersi sulla difensiva e spostare la discussione sul personale. Non volevo offendere nessuno, piuttosto provare una riflessione. Poco originale? forse. Già sentita? sicuramente. Ma certamente vera.
Altra cosa certamente vera è che se questa polvere è stata sollevata, la necessità di affrontare certi argomenti, non passa mai di moda.
Grazie
Alessandro Spedicati
Quoto in pieno il commento numero 30 di Fabio: paradossalmente molti dei commenti contrari, danno ragione a Diablo.
RispondiEliminaFranci
Tu quoque Alessandro...
RispondiEliminalavati il collo,sfigato!!
RispondiEliminase smetti di frequentare solo gente scimmiata persa di bamba,come te probabilmente,scoprirai un nuovo mondo sotto il tuo naso..non c è solo merda, apri la scattoletta di tonno che hai per cervello,per quanto riguarda chi sostiene queste pagliacciate, non c è gente peggiore di quella che sputa nel piatto dove mangia,se là fuori lontano da cagliari pensate di trovare il mondo incantato che aspetta solo voi,andatevene SUBITO insieme al provincialismo che vi affligge..magari riusciamo a toglierci di mezzo un pò di inetti capaci solo di piangersi addosso
RispondiEliminaMi rifiuto di sostenere uno scambio su questo piano. E non permetto che degli anonimi codardi facciano illazioni e congetture sulla mia vita, su chi frequento e sulle mie abitudini.
RispondiEliminaTu, Anonimo 37, sei da denuncia per diffamazione.
Se avessi anche solo mezza idea della mia posizione sull'uso di cocaina, tapperesti la fogna che madre natura ti ha dato al posto della bocca.
La mia scatoletta di tonno è aperta da tempo immemorabile e dalla rabbia che fuoriesce dalle tue parole si evince un immenso oblio di frustrazione, che mi induce a provare una tenerezza infinita, ad immaginarti così piccolo e così indifeso.
Ti mando tante carezze, caro Anonimo 37 e quando avrai sviluppato sufficienti attributi per rivelarti al mondo, ti offrirò volentieri un caffè e una persona sana con cui parlare.
Perchè ne hai bisogno, piccolo mio.
Con affetto
Alessandro Spedicati
Bravo Diablo, qui c'è sempre meno da ridere, e chi non se ne rende conto a causa chi non l'ha aiutato ad aprire gli occhi purtroppo è parte del problema quasi suo malgrado.
RispondiEliminaVorrei sommessamente ricordare che l'anonimato (per quanto in questo blog non sia mai stato bandito o censurato e mai lo sarà), non garantisce l'impunità legale.
RispondiEliminaChi si sente diffamato può tranquillamente sporgere denuncia nei confronti dell'anonimo, che verrà facilmente rintracciato, identificato e perseguito dalla Polizia postale.
Ma mi rendo conto che gli esponenti della parte stupida, ottusa e povera di questa città, ignorino questa e tante altre cose basilari dell'esistenza.
Per tutti gli altri: occhio a quello che scrivete se non volete cazzi.
io in questo sfogo di diablo, ci vedo una dichiarazione d'amore nei confronti di questa città,forse si sta un pò generalizzando in quanto, questa città è anche piena d'arte e belle persone però è anche vero che ciò che spicca di più è il lassismo , la banalità e la gelosia idiota di chi è un fallito e x avere compagnia denigra chi raggiunge determinati obbiettivi,,.grazie diablo.ps io e diablo non ci conosciamo (purtroppo)...fernando collu
RispondiEliminaChe strano...io che abito lontano da ormai 7 anni e vado a Cagliari una volta al mese la vedo sempre più bella, rivedo gli amici che sono rimasti al mio fianco, vedo i miei genitori ogni anno più anziani ed ogni anno più teneri, vedo il mare che splende sotto il sole e quasi fa piangere, il mercato di sant'elia così bello e vivace, il castello addormentato coi suoi ritmi lenti e rassicuranti, il quartiere di san benedetto con i tanti pensionati con le buste della spesa,la fonsarda che è sempre un mondo a sè ma un pò più vicino grazie al parco della musica, la marina ancor più multietnica ed affascinante. Respiro a pieni polmoni l'aria del porto e so che quella è la mia aria. Presto tornerò e sarà difficile scordare quanto può mancare l'aria di casa.
RispondiEliminaQuello che hai scritto mi ha ricordato il monologo della 25ma ora in cui il protagonista del film malediceva tutto quello che lo circondava mentre viaggava lungo le strade della sua città..http://www.youtube.com/watch?v=e_sIr8fpNyw..
RispondiEliminainteressante questo j'accuse verso tutta la cittadinanza, da parte mia quello che trovo insopportabile e non solo a Cagliari ma in tutta la nostra Isola è il fatto che nonostante ci sia la crisi, nonostante non ci sia lavoro nonostante questi due nonostante che per la nostra Isola sono davvero belli grossi...per avere ogni cosa in Sardegna la gente la devi pregare, cioé anche se uno paga per avere un servizio sarai sicuro al 100% che il servizio sarà scadente, perché è così, che non ci sarà nulla di originale o ricercato in quello che ti verrà offerto e chi offrirà il servizio, di qualunque attività si tratti, ti tratterà come se lui ti stesse facendo un favore nel fare ciò per cui è pagata, come se per tutti fosse un hobby lavorare.
Continua...
RispondiEliminaQuesto da quando ho lasciato la Sardegna e sono rientrato a casa è il lato più insopportabile della mia amatissima Terra, la gente si lamenta ma appena qualcuno propone un' idea nuova gli altri lo buttano giù gli dicono che non si può fare e tentano di ostacolarlo in ogni modo, essere propositivi non esiste, disfattismo puro è la parola d'ordine, c'è la paura che un altro abbia successo sotto i nostri occhi, abbiamo svenduto le nostre coste per due soldi e adesso di tutto quel turismo che sbarca sulla nostra bella Sardegna ne siamo praticamente solo spettatori paganti, mentre gente venuta da fuori fattura milioni di euro sfruttando le persone del posto e poi prendendole a calci in culo alla prima occasione...io penso che noi Sardi ci dobbiamo svegliare ora, questa generazione deve capire che nulla è dovuto, se si vuole avere qualcosa lo si deve meritare e nulla cade fottutamente dal cielo non si può restare fermi sperando che qualcosa migliori, siamo noi a dover trovare una soluzione uscire dalla nostra Isola e portare in Sardegna risorse che ne alimentino il mercato, l'economia, dobbiamo girare il mondo vedere nuove idee e portarle anche da noi cose nuove e offrire servizi di qualità, dobbiamo sorridere ai clienti ed essere impeccabili, e dobbiamo imparare una cosa fondamentale, siamo in pochi e abbiamo il dono di una terra unica e stupenda, dobbiamo imparare ad essere uniti, io sono fiero di venire da questa Terra e vorrei che anche tutti gli altri lo fossero allo stesso modo, vorrei che tutti ci impegnassimo a onorare la nostra comunità e far capire che è finito il tempo in cui la Sardegna era solo una terra abbandonata a se stessa da sfruttare senza ritegno, ora abbiamo noi la responsabilità di rialzarci, ci sono Sardi ovunque nel mondo che fanno ogni genere di lavoro e dimostrano ogni giorno che la nostra gente è gente valida, onesta, dal carattere fortissimo e fiero, perché non possiamo dimostrare questo anche in casa nostra? perché non vogliamo fare un passo avanti e prenderci quello che ci spetta? Se parliamo di Cagliari perché non si incazza nessuno per il nulla, per il mortorio a cui hanno ridotto le serate al Poetto? perché nessuno si incazza per la mancanza di organizzazione e l'incapacità di organizzare eventi, si sono fatti scappare anche il Mondo Ichnusa che era l'unica cosa decente in un anno intero, abbiamo una squadra in serie A e tutta Italia ci prende per il culo perché non abbiamo più lo stadio, ci stanno lasciando praticamente senza risorse mentre chiudono tutte le grosse aziende e industrie dell'Isola e nessuno fa niente...insomma lamentarsi del vicino povero che si atteggia da ricco o al commerciante massone e fallito o a quello che si fa di coca...invece di puntare il dito e criticare quello che non ci piace, iniziamo a pensare a come possiamo migliorare la nostra terra e la nostra società perché con la retorica non si cambiano le cose, è come pensare di finire la benzina con la macchina scendere e dire "maledette automobili" e rimanere a guardarla sperando che si riaccenda per magia...è ora che cerchiamo una bottiglia vuota e iniziamo a camminare verso il primo distributore altrimenti rimarremo fermi come dei deficenti...ciao a tutti, Gnegno
Fortunatamente non mi piace quello che fai e vivo al di fuori del tuo giro di amicizie, di qualità decisamente discutibile, a giudicare dalle parole del tuo rant selvaggio.
RispondiEliminaCagliari è più viva che mai, c'è gente che fa musica a livelli che tu non riuscirai mai neanche a capire, ci sono commercianti onesti che chiudono l'attività, piuttosto che mettersi a rubare alla gente, perché non tutti noi "Cagliaritani" facciamo schifezze in piazza solo per avere qualche soldo in più.
Ma poi... prendersela con Cagliari su Facebook. Ma sei stupido o semplicemente un dilettante allo sbaraglio? Oppure hai litigato con l'etichetta e stai cercando scuse per chiudere il contratto in anticipo?
La maggior parte di noi ha sguazzato per anni nella Cagliari finto-ricco-chic o finto-povero-intellettualoide. Personalmente non mi diverte piú l'una nè mi interessa piú l'altra. Ma Cagliari è cosí, e lo è sempre stata. Caro Diablo, mi piace la musica che fai e sono abbastanza d'accordo con te. Ma ho smesso da tempo di domandarmi il perchè di tanto provincialismo. Perchè questo è. Semplicemente prendo quello che di bello ha Cagliari da darmi. Tranquillità e vita a misura d'uomo. E piuttosto che buttarmi in piazzetta Savoia conciata tipo zecca o alla Paillotte a smermarmi su tacchi di 12 cm...me ne vado a Molentargius a guardare i fenicotteri. Claudia P.
RispondiEliminax 46 - tu se non hai 16 anni hai un casino di problemi!
RispondiEliminax 48: e spiegaci perchè mai, che cosa ha scritto di così adolescenziale? dai che sono curioso
RispondiEliminaNe ho 9, eppure io scrivo "per", non "x".
RispondiEliminaSe avete voglia, leggetevi anche questo: PRENDIAMO SUL SERIO LO SFOGO DI DIABLO http://www.cagliarifornia.eu/2013/05/prendiamo-sul-serio-lo-sfogo-di-diablo.html
RispondiEliminaSpedicati ha ragione, inutile trincerarsi dietro un cieco orgoglio provinciale: il fatto che lui sia una personalità cittadina dà un maggiore risalto a conclusioni a cui posso nel mio piccolo garantire molti sono giunti. Cagliari è una città bloccata, dove la mobilità sociale è scarsa, l'invidia e l'ostilità tra concittadini è imperante, un limitato gruppo di famiglie detiene da generazioni le posizioni di maggiore prestigio, vige una specie di sottocultura della "roba" di verghiana memoria che volente o nolente permea la mentalità e le relazioni sociali, dominano (come in tutte le realtà di provincia, va detto) il pettegolezzo e i giochini sottobanco. Sinceramente non credo che affermare questo significhi disprezzare e rinnegare le proprie radici o sfogare verso l'esterno un malessere personale: mi sembrano interpretazioni restie a riconoscere quelli che sono dei difetti intrinseci nella nostra città. In un atto d'accusa il "generalizzare" è solo un mezzo per rendere partecipi più persone possibili di una situazione che in realtà presenta tanti aspetti che non si possono sintetizzare in poche righe: è un espediente comunicativo, ecco. Ciò però non toglie valore al contenuto, che è concreto, tangibile da molti che vivono nella nostra città. Io credo che se non si realizza una volta per tutte dei difetti praticamente ANTROPOLOGICI che impediscono e hanno impedito (lo testimonia la storia) a noi cagliaritani (ma direi in generale anche ai sardi) di rendere questa città il gioiello del mediterraneo che potrebbe essere, continueremo a ristagnare nel clima di immobilismo e di arretratezza generalizzati di cui, di fatto, soffriamo.
RispondiEliminaCiao, Anonimo 46 (sottolineo anonimo). Io non ho descritto necessariamente il mio giro di amicizie, al limite ho descritto qualcosa che tutti abbiamo la possibilità di vedere ogni giorno. Conosco molto bene la parte viva di Cagliari, e per certi versi ho potuto veder crescere personalmente molti dei musicisti straordinari - di ogni genere e tipo - ai quali fai probabilmente riferimento. Ti garantisco che nel tempo ho imparato a comprendere ed apprezzare anche le forme musicali più ostiche e ardite. Sono contento e ti confermo che esiste effettivamente una grande parte della città onesta e virtuosa, per la quale val la pena vivere a Cagliari.
RispondiEliminaDico soltanto che quella parte si sta facendo sovrastare dal chiasso di quella che invece esprime grettezza e provincialismo. Lo faccio con tono colorito, certo, ma fa parte del mio modo di comunicare e, come vedi, me ne assumo le responsabilità esponendo il fianco a persone che, come te, fanno valutazioni personali senza conoscermi e senza sapere nulla della mia vita. A tal proposito ti aiuto rendendoti partecipe del fatto che io non sono sotto contratto con alcuna etichetta discografica - e nemmeno i Sikitikis - e che la risposta alla domanda "sei stupido'", la risposta è: probabilmente sì.
Grazie
Ale Spedicati
anche io sono rientrato in Sardegna da poco... Cagliari come tanti altri luoghi, è rimasta ferma e non facciamo altro che soccombere e affogare nel finto brodo che ci siamo e che ci hanno costruito.... non so dove il destino mi porterà, ma per tutta la durata del mio soggiorno ho intenzione di costruire delle cose, sopratutto dei bei ricordi....
RispondiEliminaPer fare questo ho bisogno che le persone che frequento abbiano modo di vedere la realtà che ci circonda e di volerla cambiare a tutti i costi... mi piace sentire queste cose, parole dure certamente, ma reali!!
bisogna lavorare duramente e fare sacrifici per cambiare qualcosa che non ci piace,
io sono con te! sono dalla tua parte!
ogni volta che si cerca di reagire, in qualsiasi maniera, relativamente giusta o sbagliata, ad una condizione svilente e sicuramente negativa, subito si viene subissati di critiche e azioni volte all'annientamento totale. l'essere umano è così: capisce tutto e critica tutto, pero' che non si tocchi lo status quo, soprattutto quando lo si odia!
RispondiEliminaSolo chi ha viaggiato può capire il vero senso.
RispondiEliminaAnche per me rientrare in Sardegna è stato un gesto di pura follia.
Molti aggettivi sono associati al genere umano ma alcuni qui sono accentuati veramente.
Regna l'indifferenza, l'arroganza e la maleducazione. Concordo pienamente.
Poi, c'è chi vive nelle favole e vede tutto rose e farfalline..
Cagliari è una città in mano ai baroni, ai commercianti ladri e alle famiglie potenti. Non riesce a fare spazio a chi non è "del giro" e guarda dall'alto in basso le scarpe che porti o la giacca che indossi. Si crede il centro culturale, economico e politico della sardegna intera e vive di autocompiacimento cieco e miope. In pochi mesi è riuscita a privarsi di tutti i servizi del Poetto, senza rimpiazzarli con strutture più efficienti. Addio Ricciai, addio Baretti addio movida estiva. Perfino il Mondo Ichnusa ha traslocato a Oristano.
RispondiEliminaCagliari è tanto più, diciamo, "ANTIPATICA" quanto più cerca di perdere le sue preziose virtù e i suoi detestabili difetti per omologarsi ad una modernità che non le appartiene alla sua cultura.
RispondiEliminaSinceramente non capisco la cattiveria degli insulti e delle offese nei confronti di un uomo che ha le palle per esprimere,in tutto e per tutto,ciò che pensa!!Ho letto lo sfogo di Alessandro e ho letto pure tutti i commenti e le reazioni suscitate e,sinceramente,la cosa che mi ha infastidito di più di tutto il contesto,sono proprio le offese e le cattiverie gratuite,che gli avete sputato addosso!!!Uno può essere più o meno d'accordo(per quanto mi riguarda sono d'accordissimo!!)ma questo non autorizza a dare del drogato,figlio di papà e cazzate varie,a qualcuno che nemmeno conosci e di cui a malapena sai il nome!!!Fatevi un esame di coscienza e,se avete le palle anche voi,abbiate almeno il buon senso di chiedere scusa!!Un abbraccio,Ale!!! Pamela...
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