Los
Angeles (L.A.) e` la capitale del consumismo, e agli inizi degli anni
'60 è in pieno boom economico. Il tenore di vita è altissimo, i
giovani hanno molti soldi e vogliono soprattutto divertirsi, e in
California divertimento significa sole, spiaggia, auto e ragazze. […]
La prima invenzione locale [dal punto di vista musicale] è uno stile
ritmato ed eccitante, prevalentemente vocale, progettato per
accompagnare le follie dello sport da spiaggia più in voga: la
musica surf. Questo genere stupidino è importante perché cattura e
codifica una volta per tutte l'umore musicale del giovane
californiano. […] I massimi esponenti della musica surf, e il primo
dei complessi storici della California, furono i Beach Boys.1
Già sulla cresta dell’onda da
diversi anni, per i “ragazzi della spiaggia” il 1966 è l’anno
dell’album Pet Sounds, il loro capolavoro artistico, che
diversi anni dopo verrà considerato da Rolling Stone il
secondo migliore album di tutti i tempi2
dopo Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club
Band dei Beatles,
uscito l’anno successivo. L’album si apre con il brano
Wouldn't It Be Nice. «Nel documentario Endless Harmony,
Brian Wilson [leader della band] descrive la canzone come "ciò
che tutti i bambini pensano prima o poi... non sarebbe bello essere
più grandi, per poter così fuggire via di casa e sposarsi?"»3.
Il ’66 è anche l’anno di uno dei loro singoli più famosi, Good
Vibrations, che raggiunge rapidamente il primo posto
incontrastato delle classifiche sia negli Stati Uniti che nel Regno
Unito. Ma l’anno dopo le “buone vibrazioni” per i “ragazzi
della spiaggia” sembrano già finite e il bad trip è alle
porte: è infatti in questo contesto – fatto di band
losangeline che cantano di pace e amore e che rispondono a nomi
semplici come Love, Byrds, Turtles, Monkees
– che quasi inspiegabilmente emergono i Doors. Il loro primo
album è il contrario di Pet Sounds: si apre con un brano
sporco e arrabbiato che invita energicamente ad “aprirsi una
breccia dall’altra parte”4
e si chiude con uno cupo e allucinato in cui si parla di “cavalcare
il serpente”, di “scene assurde nella miniera d’oro”, e di
“uccidere il padre e fottere la madre”5.
In mezzo al disco c’è Light My Fire, un’insolita canzone
romantica in cui l’amore per una ragazza “potrebbe diventare una
pira funebre”6
e che, in piena Summer of love7,
resta per tre settimane di fila in vetta alla classifica americana
Bilboard Hot 100, mentre l’album raggiunge il secondo posto.
Smiley Smile, il nuovo album dei Beach Boys uscito
qualche mese più tardi, raggiunge soltanto il quarantunesimo8.
È evidente che
c’è qualcosa che sta cambiando molto rapidamente in California e
nel resto degli States e i Doors se ne accorgono prima
di altri: «I tuoi giorni nelle sale da ballo sono finiti / La notte
si sta avvicinando / Le ombre della sera / Strisciano attraverso gli
anni», canta una loro canzone9.
L’anno successivo Martin Luther King e Robert Kennedy verranno
assassinati mentre Richard Nixon verrà eletto alla presidenza degli
Stati Uniti e promuoverà l’escalation del conflitto in
Vietnam. Il 3 gennaio del 1967, il giorno precedente l’uscita negli
Stati Uniti del primo album dei Doors, Ronald Reagan,
Repubblicano, ex attore hollywoodiano di film western, assume per la
prima volta la carica di Governatore della California. Quello stesso
Ronald Reagan verrà eletto alla Casa Bianca nel gennaio del 1980,
l’anno in cui verrà pubblicato Nessuno uscirà vivo di qui,
dopo che l’anno precedente Francis Ford Coppola (collega di
università di Morrison) aveva usato il brano The End per
firmare il suo capolavoro Apocalypse Now. Agli albori degli
anni ottanta nasce quindi un rinnovato interesse per la musica dei
Doors che andrà in crescendo lungo tutto il decennio, in cui
verranno pubblicati due live inediti e tre antologie10.
Andrà in crescendo di pari passo con il cosiddetto Reaganismo che
non sarà solamente una dottrina politica ultraliberista in politica
interna e militarmente aggressiva in politica estera ma sarà anche
un way of life, una dottrina socio-culturale: in Italia si
parlerà di Edonismo Reaganiano11.
Anche l’Europa riscoprirà (o forse
sarebbe meglio dire scoprirà) i Doors che, se non nella forma
almeno nei contenuti, sono una band fortemente anticipatrice
di alcuni filoni della new wave britannica che prenderà piede
a cavallo tra il finale degli anni settanta e i primissimi anni
ottanta e caratterizzerà tutto il decennio. Il filone più
“doorsiano” sarà certamente il gothic rock (quello che in
Italia verrà chiamato dark) dei Joy Division, dei
Bauhaus e dei Cure – questi ultimi faranno la cover
di Hello I Love You12.
Ma per alcuni versi – almeno per quanto riguarda certe
canzoni d’amore malinconiche e introspettive –, sarà “doorsiano”
anche il new romantic rappresentato dai Visage, dagli
Spandau Ballet e dei Duran Duran – questi ultimi
faranno una cover di The Cristal Ship13.
Per non parlare dei Depeche Mode, un gruppo al confine tra i
due filoni. Anche in questo caso è interessante rilevare come
l’avvento della new wave coincida con quello del
Thatcherismo, la versione british del Reaganismo. Margaret
Thatcher, The Iron Lady, resterà in sella dal 1979, anno di
uscita del primo disco dei Joy Divison, al 1990, anno di
pubblicazione dell’album che segna inesorabilmente il declino dei
Duran Duran. L’anno dopo i successori di Reagan e Thatcher
guideranno la Guerra del Golfo e nei cinema uscirà il biopic
di Stone: è l’inizio del boom della produzione biografica
su Morrison.
Infatti, se negli anni ottanta c’è
un rinnovato interesse per la musica dei Doors, è negli anni
novanta che si esprime la quasi totalità della produzione biografica
su Morrison. Certo, il film di Stone ha catalizzato l’attenzione
sull’artista ma ciò non basta a spiegare la “reazione a catena”
di pubblicazioni, non solo librarie ma anche audiovisive e
fumettistiche14.
Dopo avere scoperto la musica dei Doors, le nuove generazioni
vogliono sapere di più sulla vita del loro idolo il cui legame con
la sua produzione artistica è indissolubile: la vita dell’artista
e quella dell’uomo coincidono ed entrambe prendono spunto e
ispirazione dai riferimenti culturali di Morrison.
Molti
ragazzi, quando frequentano le scuole superiori, si sforzano di
trovare una propria identità. Morrison voleva di più: voleva
plasmarla. Che studiasse al Clearwater Junior College, alla Florida
State University o alla UCLA, c’era quello al centro dei suoi
interessi: continuare a modellare se stesso.15
E il modo in cui modella se stesso è
attraverso le opere di Blake, Huxley, Kerouak, Rimbaud (esiste una
biografia comparata tra il poeta francese e Morrison16),
Céline (la canzone End of the night17
è liberamente ispirata al famoso romanzo dello scrittore
transalpino18),
Nietzsche (soprattutto La nascita della tragedia19),
Brecht (la cover di Alabama Song20
e tratta dall’opera del drammaturgo tedesco Ascesa e rovina
della città di Mahagonny21),
solo per citare gli autori i cui richiami sono evidenti nella sua
opera e nel suo stile di vita.
Oliver Stone è stato molto abile a
fare propri i riferimenti culturali di Morrison nella costruzione
dell’estetica e del contenuto del suo film, forse ispirandosi più
a questi che all’opera dello stesso Morrison. Per esempio, è
interessante notare come la pellicola di Stone sia strutturata quasi
come una tragedia greca22,
con tanto di prologo (l’incidente nel deserto), episodi (ogni
singola scena o sequenza è un episodio della vita di Morrison),
stasimi (in cui i cori sono sostituiti dalle canzoni dei Doors)
e esodo (il viaggio a Parigi e la morte) con Morrison nel ruolo di
Dioniso. Probabilmente è questo il segreto dell’inossidabilità
della storia della vita del cantante dei Doors, buona per
tutte le stagioni, soprattutto quelle buie. In ogni caso, se per
girare il biopic su Jim Morrison si è “scomodato” niente
meno che un regista del calibro di Stone ed è stata investita una
cifra pari a 38 milioni di dollari del 199123,
qualcuno a Hollywood deve aver pensato che raccontare la storia del
cantante americano dovesse valerne davvero la pena: né prima né
dopo, fino a ora, c’è stato nulla di paragonabile24.
D’altronde non è un caso che Nessuno uscirà vivo di qui
continui a essere la biografia su Jim Morrison più venduta di sempre
con oltre due milioni di copie stampate solo negli Stati Uniti25.
E d’altronde dovrà pur significare
qualcosa il fatto che Wouldn't It Be Nice dei Beach Boys
è diventata il jingle della pubblicità di un’automobile26
e Light my fire, mai. Per la rabbiosa opposizione di Morrison.
1
P. Scaruffi, Dal surf al folk-rock in Storia del Rock Volume
1
http://www.scaruffi.com/vol1/cpt10.html
2
J. Levy (a cura di), Rolling Stone. I 500 migliori album di ogni
tempo. White Star, Vercelli 2006 [2005], p.
13.
3
Wouldn't It Be Nice in
InfoRapid. Portale della
conoscenza:
http://it.inforapid.org/index.php?search=Wouldn%27t%20It%20Be%20Nice
4
Cfr. Break on through (To the other side) in
https://www.thedoors.com/discography/songs/break-through-other-side-586
5
Cfr. The End
in https://www.thedoors.com/discography/songs/end-602
6
Cfr. Light my fire
in https://www.thedoors.com/discography/songs/light-my-fire-584
7
Quella del 1967 fu battezzata L’Estate dell’amore. Cfr. B.
Miles, Hippy. Miti, musica, cultura e grafica della generazione
dei figli dei fiori, Logos, Modena 2006 [2005].
8
Per i dati relativi alle uscite degli album e alle posizioni in
classifica cfr. M. C. Strong (a cura di) The great rock
discography, Giunti, Firenze 1998 [1994].
9
Si tratta di Five To One, traduzione mia. Il testo è
disponibile a questo link:
https://www.thedoors.com/discography/songs/five-one-613
10
Alive, She Cried
(1983) e Live at the Hollywood Bowl
(1987) per i live
e The Doors Greatest Hits (1980),
The Doors Classics
(1985) e The Best of The Doors
(1985) per le antologie.
11
Cfr. R. D’agostino, Gli anni dell’Edonismo Reaganiano in
La Stampa
http://www.lastampa.it/2011/02/06/cultura/opinioni/editoriali/gli-anni-delledonismo-reaganiano-nyTjF8TIXFob2xzg8sP8gM/pagina.html
12
The Cure - Hello i love you in
https://www.youtube.com/watch?v=BFd4ecQpP00
13
Duran Duran-Crystal Ship
in
https://www.youtube.com/watch?v=mn826wPnO9Q
14
Cfr. S. Alghisi, Storia del rock a fumetti, Morrison Hotel,
Kaos, Milano 1995.
15
J. Hopkins, op. cit.,
p. 190.
16
Cfr. W. Fowlie, Rimbaud e Jim Morrison. Il poeta come ribelle,
Il Saggiatore, Milano 1997 [1994].
18
Cfr. L. F. Céline, Viaggio al termine della notte,
Corbaccio, Milano 1933 [1932].
19
«Guardo alla storia del rock come alle origini del dramma greco.
Nacque sulle aie nella cruciale stagione del raccolto. In origine
c’era una tribù di adoratori che danzavano e cantavano. Poi, un
giorno, un uomo posseduto uscì dalla folla e cominciò a imitare un
dio. Dapprima era pura canzone e movimento. Man mano che le città
si svilupparono, sempre più gente cominciò ad accumulare denaro,
ma in qualche modo dovevano mantenere il contatto con la natura, e
lo fecero mediante gli attori, che assolvevano a quel ruolo. Penso
che il rock abbia la stessa funzione». Cfr. F. Guadalupi, Light
my fire. Versi poetici e dichiarazioni di guerra di Jim Morrison,
Aliberti, Reggio Emilia 2008.
20
The Doors - Alabama Song (Whisky Bar)
[2006 Remastered] in
The Doors REMASTERED YT Channel
https://www.youtube.com/watch?v=DX42_3ZKv8c
21
Cfr. B. Brecht, Ascesa e rovina della città di Mahagonny,
Einaudi, Torino 1965 [1995] (L’opera è del 1929)
22
Cfr. A. Rodighiero, La tragedia greca, Il Mulino, Bologna
2013.
24
Per il film Ray, fortunato biopic di Taylor Hackford su Ray Charles,
sono stati spesi 40 milioni di sollari ma nel 2004,
http://www.imdb.com/title/tt0350258/business?ref_=tt_dt_bus
25
No one here gets out alive in Plexus Books,
http://www.plexusbooks.com/index.php/music/product/77-no-one-here-gets-out-alive-jerry-hopkins-and-danny-sugerman
26
Volkswagen - Think Blue. Symphony. - TV
Spot 2011 in Spotvisor YT Channel,
https://www.youtube.com/watch?v=713dKVgKKug
*Questo scritto, originariamente intitolato "Una storia per tutte le stagioni (all'inferno)" è in realtà il paragrafo conclusivo della mia tesi di laurea intitolata "«Il medium è il messaggio e il messaggio sono io». Relazioni transemdiali nelle biografie su Jim Morrison tra realtà, finzione e rimediazione." Può essere scaricata qui.
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